MICROBIOMASSA DISPERSA
IL PROCESSO
In qualsiasi tipo di processo ad ossidazione biologica lo scambio aria-acqua assicura alla biomassa presente l'ossigeno necessario per lo sviluppo ed il mantenimento di processi metabolici atti alla demolizione ossidativa degli inquinanti.
Il processo a microbiomassa dispersa applicato da FIDIA Engineering Srl utilizza specifici eiettori in grado di nebulizzare le particelle di acqua con diametro inferiore ai 25 µ, garantendo quindi un intimo contatto tra aria e acqua, facilitando la diffusione dell'ossigeno nel liquido.
Il refluo da trattare è ricircolato in vasca alla pressione di circa 8 bar attraverso una serie di eiettori dimensionati ad hoc. Gli eiettori sono installati in modo da consentire la miscelazione del liquido e quindi non rendere necessaria l'installazione di eventuali mixer.
Il tempo di residenza inferiore alle 24 ore e l'elevata ossigenazione delle acque permettono la crescita di una microbiomassa in sospensione, responsabile della degradazione delle sostanze inquinanti.
L'aria di processo è aspirata direttamente dall'eiettore per mezzo di una tubazione flessibile a bordo vasca.
Il processo a biomassa dispersa ben si applica a vasche di equalizzazione che necessitano di ridurre il carico organico per le successive sezioni di trattamento, oppure come vero e proprio impianto di trattamento per acque reflue che superano in maniera limitata i limiti agli scarichi, in particolare per quanto riguarda paramentri quali COD, BOD, tensioattivi, solfuri e solfiti.
I VANTAGGI

1) Funzionamento automatico con ridotta richiesta di controllo da parte del personale, nonchè ridotta manutenzione ordinaria e straordinaria. Tutti i parametri sono regolati dalle sole pompe centrifughe di alimentazione degli eiettori;
2) Depurazione microbiologica senza necessità di controllo del fango, con nessuna influenza sul processo di depurazione in caso di variazione del carico inquinante, compresi i componenti "tossici" dei processi a fanghi attivi (solfuri, solfiti, tensioattivi);
3) Elevate rese di abbattimento per il trattamento di qualsiasi tipo di tensioattivo (anionici, cationici e non ionici);
4) Nessuna produzione di fanghi da smaltire;
5) Possibilità di sospendere l'alimentazione alle vasche senza alcun influenza sul processo depurativo. Non esiste la necessità di conservare le masse biologiche per garantire la ripresa del processo depurativo;
6) Ridotta occupazione di spazio rispetto ad un impianto biologico a fanghi attivi tradizionale;
7) Nessuna necessità di correzione del pH, in quanto il processo biologico autoregola il pH a valori prossimi alla neutralità.